Care MAM, che dirvi? Siamo ritornati quasi nella stessa situazione di marzo e aprile: aumento dei contagi, chi più chi meno rinchiusi in casa... che situazione triste e angosciante.
Urge trovare pensieri positivi, un tocco di colore, qualcosa che ci trasmetta speranza e serenità... come l'arcobaleno per esempio, che negli scorsi mesi ha tappezzato le nostre case, fatto bella mostra su finestre e terrazzi per infondere a tutti un po' di coraggio e positività.
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Se abbiamo già tolto i disegni fatti dai nostri bimbi è il momento di ritirarli fuori, oppure possiamo farne di nuovi... tanto il tempo per farli non manca di certo!
Ma come è nato l'arcobaleno?
Sappiamo tutti che l'arcobaleno è un fenomeno ottico che si verifica quando la luce attraversa delle minuscole gocce d'acqua che sono rimaste in sospensione dopo un temporale, o vicino ad una cascata o ad una fontana...
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Spiegarlo così ai bambini però fa perdere gran parte del suo fascino e della sua magia, meglio una bella storia: ricordo una favola che da piccola adoravo farmi raccontare ogni volta che nel cielo compariva l'arcobaleno....
Tanto tempo fa i colori cominciarono a litigare: ognuno credeva di essere il migliore, il più importante di tutti.
Il ROSSO diceva: "Io sono di certo il più importante, sono il colore del sangue quindi della vita. Rappresento la passione, il coraggio, l'amore... e cosa c'è di più importante dell'amore?"
L’ARANCIONE subito intervenne “Calmo, calmo, tu sei troppo irruento, per fortuna ci sono io a mitigare un po' la tua impulsività. Posso essere acceso ma anche più tenue, sono il colore della salute e sono il più prezioso di tutti perchè le vitamine più importanti le porto io: le carote, le arance, i meloni..."
Subito il GIALLO si fece sentire: “E io allora? Io sono il colore del sole, delle stelle, della luna... Sono io che porto il caldo e sempre io a rischiarare le notti buie, senza di me ci sarebbe solo uscurità."
Il VERDE spazientito si intromise: “No, no, senza dubbio il più importante sono io. Io sono il colore della speranza e della vita. Sono il colore che in natura si vede di più: l'erba, gli alberi, le piante, le verdure si chiamano così proprio perchè hanno il mio colore..."
Il BLU lo interruppe subito: “Ma il colore che c'è in maggioranza sono io: pensate al cielo e al mare, sono chiaramente io il più importante. Pensate all'acqua, senza acqua non esisterebbe nulla, l'acqua è vita e l'acqua cade dalle nuvole che sono in cielo, va a finire nei mari, per poi evaporare e ritornare di nuovo in cielo..."
Il PORPORA, fiero e altezzoso, iniziò a parlare: "Io sono il colore del potere, il potere è sopra ad ogni cosa! Re e sovrani da sempre hanno scelto me per i loro vestiti più sontuosi e sfarzosi, hanno abbellito regge e castelli con i miei tendaggi: se i più potenti hanno scelto me è perchè sono io il più importante!"
Alla fine parlò l’INDACO: ”Avete fatto i conti senza di me perchè mi si nota poco e con difficoltà ma io sono il colore del pensiero, della riflessione, della mente. Senza di me voi non sareste nulla e nel modo ci sarebbe solamente superficialità, io sono quello che serve più di tutti, quindi sono io il più importante."
La discussione si fece sempre più animata, il tono delle voci si alzava per sovrastare quella degli altri e litigarono così forte che non si capiva nulla!
Ad un certo punto un lampo squarciò il cielo e subito dopo ci fu un tuono fortissimo ed iniziò a scendere una pioggia incessante che li bagnò tutti.
I colori presero un gran spavento e per consolarsi e confortarsi si abbracciarono e si strinsero tutti insieme e... che meraviglia!
La loro unione creò qualcosa di spettacolare e unico: ogni colore dava un po' di se al colore che gli era accanto e prendeva un po' del colore dell'altra parte, nacquero infinite sfumature, colori meravigliosi...
Si guardarono e videro quanto erano belli così vicini: il fatto di dare un po' di sè al colore che avevano vicino non aveva tolto nulla a nessuno anzi, tutti ne avevano guadagnato ed erano più belli e splendenti di prima.
Così, ogni volta che c'è un forte temporale, i colori si riuniscono per darsi conforto e farsi compagnia, poi si prendono per mano e si stendono ad arco nel cielo per lasciarsi asciugare dal sole che ricompare dopo la pioggia.
Quando nel cielo quindi compare l'arcobaleno, è segno che il temporale è finito e il sole sta per iniziare a splendere ancora.
Davvero a tutti un augurio che questo "temporale", che ora si chiama pandemia, finisca presto e torni a splendere il sole.
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