Si tratta di una biografia, scritta dall'allora maestra più anziana di Italia, Gisella Donati, che ha prestato servizio come insegnante di scuola elementare per oltre 40 anni, fino all'età di 70!!
Il suo racconto inizia con una lettera, scritta dai bambini della sua classe e rivolta al Ministro della Pubblica Istruzione, con la richiesta di permettere alla maestra di portare i suoi alunni fino alla fine del ciclo della scuola elementare perché, come scrivono loro: "anche se la maestra ha quasi settant'anni, quando insegna non è vecchia".
Il libro racconta la storia di un'insegnante, dall'inizio della sua carriera, tra mille difficoltà, date dalla solita burocrazia, da un sistema non sempre molto giusto e logico ma anche tra tante gioie e soddisfazioni, regalate soprattutto dai suoi alunni ma anche da alcune colleghe diventate poi amiche.
Ho trovato particolarmente divertente la parte che riguarda il periodo in cui la maestra Gisella prestò servizio in Sardegna, dove si trasferì insieme alla famiglia per motivi lavorativi del marito e dove visse esperienze ai limiti dell'assurdo, come quando fu accompagnata a scuola sul dorso di un asino o quando fu costretta a suonare il campanello di una caserma militare perché era rimasta ferma sui monti a causa della neve: infatti, sembra strano che in Sardegna possa nevicare, invece nell'entroterra dell'isola ci sono molte montagne...
Storie che sembrano assurde ma che sottolineano la determinazione e la grande passione che la maestra Gisella metteva nel suo lavoro, tanto da non considerarlo nemmeno un lavoro, ma una vocazione..
Dopo alcuni anni trascorsi in Sardegna, Gisella e la sua famiglia, sempre per impegni lavorativi del marito, si trasferì a Roma dove insegnò fino alla fine della sua carriera. Anche qui non mancarono esperienze meravigliose e divertenti ma anche dolorose, come quella della morte di una sua alunna.
Mi ha colpito molto la dedizione di questa maestra, concordando con lei sul fatto che quello dell'insegnante, più che un lavoro è una vera e propria missione perché è troppo importante: un insegnante ha in mano il futuro dei propri alunni ed è lui che può cambiare il loro destino, insegnandogli bene oppure male. Non si tratta solo di ripetere una lezione (che poi è sempre la stessa tutti gli anni): si tratta di trasmettere una passione, di affascinare i ragazzi alla materia, di essere una guida, non qualcuno che dà dei semplici voti, ma una persona che aiuta chi è più in difficoltà e che spinge sempre più al massimo chi ha lodevoli capacità. Altrimenti saremmo capaci tutti di fare gli insegnanti... Invece non è così..
Spero che mio figlio incontri sempre nel suo cammino insegnanti come la maestra Gisella, per il momento ritengo che abbiamo avuto molta fortuna...
La scuola è bella e i professori sono coloro in grado di renderla tale agli occhi dei propri alunni.
Il libro di cui parlavo è, appunto, "La scuola è bella" di Gisella Donati, Rizzoli ed., Milano 2012.
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