Ci alziamo presto per loro,
lavoriamo sodo per loro, sono la priorità assoluta della nostra vita, ma realmente quanto
tempo impieghiamo a fare con loro anziché per loro?
Spesso la stanchezza, i ritmi
di lavoro, i doveri casalinghi e le commissioni fuori casa portano via tanto
tempo e una volta assolti tutti i doveri, non ci resta più energia per giocare.
Quante volte alla domanda “mamma, papà, giochiamo?” rispondiamo “un’altra volta, adesso sono stanca” oppure “giocheremo nel fine settimana?”.
Ma l’infanzia accade una sola
volta e arriverà un momento in cui saranno loro a non chiederci più quelle
dolci attenzioni di oggi.
Intanto i giorni passano.
Nella nostra quotidianità ci
sono infiniti elementi di distrazione che cercano in tutti i modi di impedirci
di portare avanti ciò che abbiamo fissato di fare.
Impariamo a lasciare andare
il superfluo e ad inserire del tempo esclusivo con i nostri figli: spegniamo il
cellulare, la televisione e dedichiamoci alle persone più importanti della
nostra vita.
Quindi meglio qualità o quantità?
Per esperienza risponderei entrambe
le cose perché i bambini hanno bisogno di presenza e di contatto.
Trovare però un equilibrio
non è semplice per tutti, in particolare per chi fatica a conciliare orari di
lavoro e tempo libero da dedicare alla famiglia.
In questo caso vince la
qualità e l’abilità di ogni genitore nel rendere prezioso ogni momento insieme
ai propri figli.
Qualche tempo fa Papa
Francesco ha twittato: «Genitori, sapete “perdere tempo” con i
vostri figli? È una delle cose più importanti che potete fare ogni giorno».
E voi, riuscite a ritagliarvi quotidianamente tempo con i vostri figli?
Raccontate la vostra esperienza.
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