La campagna di sensibilizzazione, riconosciuta a livello europeo è alla sua quarta edizione.
Ha come hashtag #SeMiAspettiNonBere, ed è voluta dalla Sigo ( società italiana di ginecologia ed ostetricia) in associazione con Assobirra.
A presenziare l’evento ci sono stati Prof Nicola Surico, presidente SIGO (ambito ricerca e comunicazione), Federica Fontana (modella, showgirl, mamma e blogger), Federica Seneghini (giornalista e social media editor) e Michele Cason (presidente Assobirra).
I temi fondamentali dell’incontro di oggi:
➡️ zero alcol in gravidanza, ma anche da 3 a 6 mesi prima del concepimento.
➡️zero alcol in allattamento (attenzione, la birra non “fa latte”!!).
➡️ i danni al bambino provocati dall’alcol
➡️fake news: verificare la fonte da cui si apprendono le informazioni legate alla salute.
Sull’argomento si è cercato si sensibilizzare, ma non è mai abbastanza.
Il messaggio che cerca di veicolare questa campagna è che gli alcolici in gravidanza non vanno consumati in nessuna misura.
Alcol zero appunto.
Il professor Surico ha parlato del rapporto alcol-gravidanza e di quali sono gli effetti dell’assunzione dell’alcol in gravidanza.
Il punto fermo è che l’alcol è tossico per il nascituro.
E’ indice di sindromi malformative anche molto gravi: dismorfismi facciali, mancato sviluppo mandibola, diminuzione circonferenza cranica, disordini dell’umore, disturbi psichiatrici, malformazione del rene, malformazioni cardiache, disturbi di tipo valvolare e molto altro.
Queste sono tutte anomalie che possono verificarsi a causa dell’assunzione di alcol in gravidanza.
Feti e bambini non sono in grado di metabolizzare l’alcol (almeno fino a 12 anni) perché non hanno gli enzimi adatti e maturi per farlo.
C’è correlazione tra dose di alcol assunto ed effetto?
Ad oggi, non si conosce la dose minima efficace per indurre un danno al feto, ma i danni sono irreversibili.
La prevenzione può essere di tipo primario, basta astenersi completamente dall’alcol.
Bisogna smettere 3-6 mesi prima della ricerca della gravidanza, ma anche durante la fase dell’allattamento.
Informarsi sull’argomento in modo corretto e trasmettere il messaggio alle mamme, dalle stesse mamme è importantissimo.
Roberta Seneghini, giornalista del Corriere della sera, ci parla dell’’importanza della corretta informazione sull’argomento e delle fake news presenti in rete.
Un italiano su tre (secondo il Censis), oggi cerca informazioni sulla salute proprio sul web.
Ci si rivolge alla rete per queste informazioni e bisogna stringere da fonti autorevoli.
Le fake news vengono spesso messe on line a volte per fare soldi, per speculare, lavorando sulle emozioni, compassioni e su sentimenti di rabbia che muovono persone a fare cose.
Come riconosciamo fake news ed evitarla?
Controllare la fonte: è una regola giornalistica vale per tutto.
Si guarda chi l’ha scritta, se si tratta di un sito autorevole, si verifica la data di pubblicazione soprattutto se sono notizie in campo medico.
Soprattutto è necessario andare oltre al titolo, leggere tutta la notizia prima magari di diffonderla sui social.
La forza della comunicazione da mamma a mamma è molto forte: prima di diffondere notizie e dispensare consigli, informiamoci da fonti autorevoli.
Per approfondimenti sul tema è possibile consultare il sito ufficiale all’indirizzo web www.seaspettiunbambino.it
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