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martedì 13 novembre 2018

Mer(d)avigliosamente Mamma

Avete presente tutti quei buoni propositi che ci facciamo, quando con occhi a cuore accarezziamo il pancione? 
O quando ogni mattina, una volta diventate mamme, ci diciamo: “oggi...”e via una serie di to do che poi, chissà se riusciremo a rispettare.
Avete soprattutto, presente come le aspettative di una mamma verso la realtà dei fatti, siano decisamente differenti?

Mer(d)avigliosamente Mamma
foto by A(Im)PerfectMom

No, non parlo di meglio o peggio, ma semplicemente di come il nostro ideale di mamma, spesso non coincida con quello che realmente riusciamo a essere. Di come questo, spesso, ci faccia sentire in colpa, inadeguate, confuse.

Alla fine, sapete, io ho creato un blog sulla sudata e sofferta conclusione che, una mamma perfetta è la mamma imperfetta. 
Altrimenti detto, smettiamola di tendere a chissà quale ideale e accettiamo di più ciò che siamo.
Eppure, non sono esente da continue "auto inquisizioni".

Perché quando ci sei dentro, ti accorgi che mica è semplice rimanere sempre zen, calme, controllate. Spesso le giornate iniziano così, ma nel giro di dieci minuti ( per esempio mentre li prepari per andare all’asilo, dove uno ti scappa a destra, l’altra urla che non vuole quelle scarpe, ecc) diventa tutto un gran caos.

Mer(d)avigliosamente mamma. In una parola le due facce di una stessa medaglia e il conflitto che ne scaturisce dentro di noi quando, la meravigliosa mamma a cui tendiamo, si scontra con la merdavigliosa mamma che siamo in quel momento.

Esempi. Volete degli esempi

Okey.
Da quando è nato Mattia (con Amalia ero già allo step successivo dell’accettazione dei miei difetti, o quasi), ero in fissa con il metodo Montessori. Il mio ideale era una mamma che non alzava mai la voce, parlava con toni pacati, che preparasse per i suoi figli tutta una serie di attività divertenti e al tempo stesso didattiche; ho rincorso il sogno di vedere mio figlio fare beato e interessato travasi, ho cercato di preferite la verbalizzazione verso l’urlo stridulo. La pacca sul sedere? Guai! Eppure a volte, le mani prudono eccome. Poi, lo so, è “solo” un modo di sfogare la nostra frustrazione, insomma non si fa. Però, non ditemi che non vi è mai successo.
Ho cercato il perfetto equilibrio nella gestione dei miei spazi in funzione dei miei figli: del tipo meglio una lavatrice in meno, ma del tempo in più trascorso a giocare con loro.
Perfetto. Ho costruito la learning tower, creato una piccola cucina di legno (vedi qui), io che sono negata nel fai da te.
Solo che per parecchio tempo, ho vissuto in totale conflitto con me stessa, perché io a parlare con un tono pacato, proprio non riesco. Perché io, a sedermi per terra e giocare con i miei figli, non ce la faccio (nemmeno da piccola ero brava a giocare): dopo due minuti sbadiglio.
Mi ritrovavo delle giornate a barcamenarmi in mezzo a un delirio, uno da cambiare, l’altra da allattare, la casa esplosa, un compagno che reclamava attenzione, pranzo e cena da cucinare e me stessa da gestire. Cosa intendo? Beh, che non è essere madre ciò che complica la nostra vita, ma essere  madri in mezzo alla routine, alla quotidianità di tutti i giorni, ai pensieri, alle cose pratiche da gestire.

foto by A(Im)PerfectMom


Mer(d)avigliosa Mamma

E così, eccola la mer(d)avigliosa mamma, quella che fa di tutto e oltre per i propri figli, ma che nel farlo perde pezzi qua e là: la gelosia di uno dei due perché quel giorno, l’ago della bilancia non è stato al centro. Quella che brucia il polpettone nel forno, che si dimentica di stirare la camicia al suo compagno, quella che si ritrova a urlare, piangere, sentirsi sola, tutto in un solo istante. Quella che ha una crisi di nervi davanti ai suoi figli, quella che li prende per mano e li trascina fuori di casa perché esasperata e in ritardo, se ne fotte della Montessori, della verbalizzazione e di chissà cosa altro ancora. Quella che “se non trovò un lavoro, siamo nella bratta”, quella che: “ allora è colpa tua se tua figlia fa così, non sei abbastanza severa, di polso...”.

È la mamma che siamo, quella vera, quella reale, quella che ce la mette tutta, ma proprio tutta per fare del suo meglio e lo sa che, volendo, si può sempre fare di meglio.
È la mamma mer(d)avigliosa, quella che ama più di tutto i propri figli, ma anche se stessa e per un po’ di tempo tutto per sè, si! Cede al tablet, alla Tv, a farsi fare un murales sulla parete della sala, pur di quietare, di farsi i fatti suoi, dopo una giornata passata a correre per tutti.
E poi, va in crisi, perché la mamma ideale...

Alla fine, ricordiamocelo, siamo solo umane, nessuno ci ha programmate per essere delle wonder woman, ma per amare i nostri figli, per mostrare loro che, a volte, non tutto è perfetto, non tutto va come si vorrebbe, non sempre si può avere ciò che si vuole, che si può anche fallire ogni tanto, ma che si sopravvive a tutto e che si può anche riprovare e riuscirci alla seconda, alla terza, alla quarta.
Del resto non esiste il manuale della mamma perfetta, no? 


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