Così mi sono imbattuta nei vari articoli che raccontano la teoria dell’Effetto Mozart.
Ne avete sentito parlare?
Secondo uno studio condotto nel 1993 dai ricercatori Gordon Shaw e Frances Rauscher, l’ascolto della musica di Mozart, in particolare della la sonata K448, renderebbe i bambini più intelligenti in quanto dovrebbe determinare un temporaneo aumento delle abilità intellettive.
Un’altro sostenitore di questa teoria è stato l’americano Don Campbell, che ha pubblicato un libro intitolato proprio ‘Effetto Mozart’, raccontando gli effetti benefici di questa musica su numerosissime patologie, non solo cerebrali, ma anche fisiche in generale, per esempio sulle difficoltà di tipo motorio, deambulazione, etc.
La risposta è nelle note e quindi nella frequente ripetizione della linea melodica: un tema viene ripetuto non necessariamente con le stesse note, ma con note differenti allo stesso intervallo, con rovesciamento della linea melodica, oppure con note differenti e differenti intervalli, ma con la stessa durata.
Questa teoria in realtà è stata molto controversa e in attesa che la comunità scientifica trovi un accordo sulla fondatezza dello studio, la musica classica, senza dubbio, ha una spettacolare capacità di rilassare il cervello e presenta effetti positivi duraturi nel tempo.
Non saprei se ascoltare Mozart rende realmente più o meno intelligenti, in ogni caso agisce positivamente sui miei bambini, soprattutto di sera.
Li predispone al sonno, giocano in maniera serena e soprattutto cenare con Mozart in sottofondo, risulta rilassante per tutta la famiglia.
Nel caso in cui vogliate provare gli effetti della musica classica, ma non sapete cosa ascoltare, vi suggerisco questa raccolta disponibile su Amazon.
Se volete approfondire l’argomento, sempre su Amazon, trovate il libro “Effetto Mozart” di Don Campbell
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