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martedì 26 giugno 2018

Campionessa mondiale di ansia. Livello PRO

Io do la colpa ai 40 anni, molto più probabilmente al fatto che sono diventata mamma, ma il mio livello di ansia, nell’ultimo anno, è aumentato trasformandosi in ansia Livello PRO.

Non è che prima non fossi ansiosa e Bam di improvviso lo sono diventata, ma ultimamente, basta davvero poco per mettermi in allarme.
Starò invecchiando, ve l’ho detto, ma soprattutto per quanto riguarda la salute, sono diventata paranoica.

Campionessa mondiale di ansia. Livello PRO


Forse, anche tutta questa informazione, questo continuo bombardamento di notizie terribili, di malattie terrificanti, che se da una parte meno male che ci sono, dall’altra possono avere un effetto eccessivo su chi, magari, è già predisposto.
È più forte di me.
Guardo i miei figli e penso se gli succede qualcosa io muoio.
Guardo me e penso se mi succede qualcosa, loro, i miei figli, come fanno?

Perché all’inizio, dal pancione al primo anno, pensi di avere una sorta di protezione assicurativa: ho due bimbi piccoli, pensavo, non può succedermi nulla.
Lo so, una grandissima cazzata, perché basta aprire la tv e sintonizzarsi su un TG. 
In qualche modo, però, quell’assurda illusione mi ha aiutato a non impazzire.

Poi, i mesi passano e almeno per me, dopo quasi cinque anni in cui spingo il mio fisico al limite, ecco che lui ora, mi presenta il conto. 
Un esempio? A cinque mesi dalla fine del mio allattamento (25 mesi) con Amalia, zac un bella mastite ( sembra che nonostante la mia seconda, io sia una piccola mucca). È un mese che cerco di rimettermi in sesto.
Allora ti rendi conto che, quando il tuo fisico, non segue la tua mente (che vorrebbe andare a mille e invece, si trova il freno a mano tirato), anche l’umore ne risente ed entri in un loop mentale terribile.
Vedi tutto più nero, anche la decisione più semplice, diventa difficilissima. 
Ti senti stanca di tutto, confusa e niente, non sai da che parte girarti.

Ti serve uno stop

Ma come fai se sei in pieno mare e devi nuotare?
Chiedi aiuto a chi ti sta vicino.
Alzi la mano e dici: non ce la faccio.
Ecco perché vi scrivo di questo mio momento difficile.
Perché non abbiate paura di chiedere aiuto a chiunque possa darvi una mano a uscire da un periodo più difficile di altri.


Non c’è niente di male.

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