L'arte del portare col babywearing
Inizio facendo una premessa: non
sono una consulente, tutto quello che so e che ho imparato sul babywearing, l’ho
fatto grazie ai mille video su youtube e ai vari siti che spiegano come
approcciarsi a quest’arte, poi un giorno, insieme ad un’altra mamma interessata
al mondo delle fasce abbiamo fatto una seduta con una consulente per migliorare
la tecnica.
Sono sempre stata molto affascinata
da questo modo di vivere un figlio, ammiravo le donne, solitamente africane che
incontravo nelle città, con i bimbi appesi sulle loro schiene, tra me e me, mi
è capitato spesso di immaginare la mamma davanti allo specchio mentre “caricava”
il piccolo dietro di se. Ammiravo questi cuccioli, spesso dormienti, rilassarsi
e lasciarsi cullare dal passo delle madri e dal dolce suono del loro cuore.
Così, quando è nata Sophia, dopo
aver letto e riletto mille blog dove spiegavano da che parte iniziare, ho acquistato
la nostra prima fascia rigida.
Le prime volte non sono state semplici, le legature non venivano perfette, ma a Sophia non interessava molto, dopo pochi minuti cuore a cuore, si addormentava, crollava in un sonno profondo e io mi perdevo, ore ed ore, nel suo profumo, così vicino a me.
Avevamo trovato il
nostro rito, il nostro momento speciale, che ad oggi dopo quasi due anni, mi fa
venire una nostalgia incredibile.
La mia piccola, era la classica bambina che dopo ogni poppata crollava tra le mie braccia, ma, puntualmente, appena provavo a metterla nella culla si svegliava, così facendo non mi dava il tempo di concludere nulla in casa.
La cosa cambiava
invece con la fascia, qualsiasi momento fosse, lei dopo alcuni minuti crollava,
permettendomi di fare qualsiasi cosa, perché lei restava attaccata a me e le mie
braccia erano libera di muoversi in tutta libertà.
È stato
decisamente l’acquisto migliore che potessi fare, tanto che per il mio
compleanno, ce ne siamo regalata un’altra di scorta.
È un’esperienza
che consiglio ad ogni madre, perché il bimbo resta così vicino a se da sentire
il suo battito e il suo respiro, per la mamma da la possibilità di fare così
tante cose, che con un semplice passeggino risulterebbero molto più impegnative.
Anche solo fare una passeggiata
nella natura risulterà meno faticosa dal punto di vista organizzativo!
(una delle nostre passeggiate nei boschi)
Ricordo ancora, quando andavo in paese per fare la spesa, gli sguardi delle persone incuriosite mi facevano sorridere, abitando in un paesino di montagna, le mentalità spesso sono chiuse, ci si scontra con realtà non abituate a certe cose, ma basta non dar retta a tutto e camminare orgogliose, anzi, magari ai più curiosi spiegare quanto bello sia portare un figlio addosso.
Nel caso foste interessate, esistono gruppi facebook, dove ci si può
confrontare e scambiare opinioni a riguardo e addirittura scambiarsi fasce e
marsupi (in gergo si dice mandare in vacanza una fascia).
Per quanto riguarda invece l’acquisto vero e proprio, esistono
fascioteche, basta cercarle su google, oppure siti specializzati in vendita di
fasce e marsupi oppure li potete trovare su Amazon, ecco alcuni esempio di fascia porta bebè in vendita on line.
Noi, ora, considerato il peso di Sophia, siamo passati ad un marsupio
ergonomico, più pratico anche per il papà, che ci ha salvato la vita al mare
(avevamo preso in affitto una casa nel budello di Loano, 7 rampe di scale, una
bambina che gattonava e il passeggino super ingombrante, santo marsupio!).
Nonostante tutto, ogni volta che apro l’armadio e la piccola vede la
fascia, i suoi occhi brillano e le spunta il sorriso.
Condivido pienamente! Benedetta fascia 😍
RispondiEliminaPer noi è stato il miglior acquisto in assoluto! 😉
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