Quando la vita con i suoi problemi prende il sopravvento... anche le mamme piangono.
Oggi inizia la terza settimana consecutiva di reclusione, causa malattie successive di entrambi i figli.
L'unica uscita è stata una "passeggiata" all'ambulatorio pediatrico del Bambin Gesù per sospetta, e poi confermata, otite della piccola.
In queste tre settimane di alto contatto 24 ore su 24 con i miei figli, senza pause (io sono una mamma "sola", dato che il marito lavora fuori) ne distrazioni (una febbre a 40 non ti permette di addormentarti neanche 5 minuti di notte) ho riflettuto molto sul mio modo di essere mamma. E quello che ho scoperto, purtroppo, non mi piace un granchè...
Io ho sempre amato i bambini, amavo giocare con loro, amavo fare le facce buffe e farli ballare per divertirli. Quando andavo in vacanza con i miei genitori, anche da grande (intorno ai 20 anni), mi infilavo subito nel mini club perchè stare con i piccoli mi divertiva da morire. A loro riservavo i miei sorrisi più luminosi, e loro mi facevano ridere come nessun altro sapeva fare.
Desideravo moltissimo essere mamma, fin da piccolina. Volevo essere un'archeologa, ma soprattutto mamma. E, negli anni adulti, mentre aspettavo l'esito positivo del test che tardava ad arrivare, mi immaginavo a giocare, ridere, ballare e divertirmi con i miei figli. Ed all'inizio è stato proprio così: io e il mio primogenito eravamo inseparabili, giocavamo, ridevamo, componevamo canzoncine divertenti, eravamo pieni di tanti piccoli segreti solo nostri... poi cosa è successo?
Non lo so, è successa la vita, forse.
E' successo che il mondo non è facile per noi mamme, soprattutto per le mamme che non hanno aiuti nel gestire i proprio figli. E' successo che chi credeva nel tuo lavoro (ed è cresciuto grazie ad esso) all'improvviso smette di chiamarti perchè "Ora sei una mamma, no?"...
E' successo che alla riunione con gli insegnanti della materna non puoi portare tuo figlio, e se non hai nessuno a cui lasciarlo, non ci puoi andare... e poi dicono che sei una mamma poco attiva a scuola...
E' successo che, qualsiasi cosa abbiano i tuoi figli, di qualsiasi patologia soffrano, se poco poco non sono allineati alla massa, "è colpa della madre, sicuramente..."
E' successo che ho rinunciato a tutto per il loro bene, combatto ogni giorno per fare tutto quello che si deve fare, da sola, senza perdermi mai di coraggio. Ogni mattina mi sveglio e comincio, vivendo minuto per minuto. Ma in questo crescere improvviso, ho lasciato indietro la me stessa giocherellona, la me stessa che si divertiva anche a saltare nelle pozzanghere, ecchisenefrega dei vestiti sporchi dopo, tanto ci pensa la lavatrice.
Le amarezze, le critiche, le difficoltà si sono posate sul mio animo, come acqua sul fuoco...ed il mio nervosismo spesso trova sfogo proprio su coloro che amo di più, che rimprovero di continuo. Non gioco più, non rido più, faccio solo i miei compiti da brava mamma, pulisco casa, preparo da mangiare cose sane, lavo, stiro, mi prendo cura di loro. Vivo per loro, non più con loro... E nonostante sia sempre con loro, io mi sento sola, ed anche loro... Mentre ho realizzato questo, all'improvviso, sono scoppiata a piangere!
Mio figlio (5 anni) si è avvicinato e mi ha chiesto: "Mamma, perchè piangi?". Io non ho saputo rispondergli. Allora lui mi ha abbracciato stretto e si è messo a cantare una canzoncina che avevamo inventato quando era piccolo, ed eravamo solo io e lui, che dice che siamo una squadra e che finchè siamo insieme non ci batte nessuno. Poi ha detto: "Mamma, la maestra dice sempre che ognuno è come è, io non sono bravo a disegnare, però canto bene. Tu sei come sei, a me piaci come sei, pasticciona ma sorridente"...
Come fanno a capire tutto i bambini? Non lo so, però ho capito che non mi devo sforzare ad essere come gli altri pensano che dovrei essere, io sono io, e sono la mamma perfetta per i miei figli, con la casa piena di giocattoli ed i panni da stirare, con la cena a latte e biscotti davanti ad un film di Natale, ma con le orecchie piene di risate e canzoncine!
SIATE SEMPRE VOI STESSE, e non dimenticatevi mai chi siete, anche da mamme!
Solo così sarete felici, e renderete felici i vostri figli!
Che bel post: molto sentito e molto vero!
RispondiEliminaNon so quanto ti possa sollevare il morale ma quando hai parlato di cena con latte e biscotti un po' ti ho invidiata: a me non capita mai di "poter" cenare in questo modo... mio marito, che non lavora fuori anzi lavoriamo pure nello stesso posto (pensa te...) per cena vuole il primo, il secondo, il contorno e poi chiede pure "non c'è un dolcetto?"
A volte invidio un pranzo od una cena con crackers e sottilette seduti sul divano guardando un film!
Un bacio
Hai proprio ragione! Anche io ho realizzato lo stesso, ovvero di aver perso spontanità e voglia di ridere e giocare, sommersa dai doveri e dai compiti di cura, qualche giorno fa. E non è bello.
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