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martedì 1 agosto 2017

Io ho paura di morire e il coraggio di dirlo

Io ho paura di morire. E il coraggio di dirlo.
A voi capita?
A me si, spesso.
Da quando sono madre, ancora di più.
Anche se, a dirla tutta, non sono mai stata un tipo ipocondriaco. 
Forse, nemmeno oggi lo sono. Forse sono solo più consapevole.
È l'invecchiare? È la troppa informazione tra media e social?
Perché è innegabile che siamo bombardati di continuo da mille notizie al secondo: la guerra, la malattia, gli incidenti più assurdi, la cattiveria inimmaginabile di certe persone.
Apri Facebook per respirare cazzate e invece, trovi l'ennesima catena per il bimbo malato, l'ennesima notizia allucinante, l'ennesima racconto triste. Poi anche le cazzate, ma oramai la tua anima è impressionata. Si, proprio come una pellicola.

Se mangi troppa carne, non va bene; se mangi troppa verdura non va bene. Se mangi poca carne e poca verdura, hai i minuti contati. L'olio di palma fa male, cavolo me lo dite adesso? Dopo quasi quarant'anni che ci sono cresciuta?
Ogni giorno informazioni allarmanti e contrastanti e alla fine, l'ansia sale.

Quanto mi piace avere la scusa per non guardare il TG. Quanto mi piace rifugiarmi nel meraviglioso mondo di George la scimmia curiosa. 

Ho paura di morire e il coraggio di ammetterlo nero su bianco.

I miei figli, la mia immortalità. 

Io ho paura di morire e il coraggio di dirlo
foto by aimperfectmom




Molte volte li osservo, cerco di immaginarli adulti e spero di tutto cuore di avere la fortuna, ancora una volta, anzi il dono, di poterli vedere crescere.

Ho paura della morte. 

Del "dimenticarsi di respirare", come mi diceva mia mamma da piccola, per non usare un termine che forse, mi avrebbe fatto meno paura. 

Come diamine si fa a dimenticare di respirare, mi chiedevo incredula?
Da quando ero poco più di una ragazzina, in punta di piedi ascolto il respiro di mio papà, quando si addormenta sulla poltrona. Dico ti voglio bene più spesso che posso, perché ho paura di non poterlo dire abbastanza.
Guardo i miei figli, li vedo adulti, li spero adulti.
Troppe cose brutte ci circondano.
Un mal di gola e pensi subito al chissà cosa. 
Un controllo al seno, un'ecografia e passi i giorni prima a stare in ansia, a stare male. A immaginare mille scenari possibili, forse per kabala, forse per esorcizzare questa fottuta paura di morire.
Quando sei toccato così da una paura, guardi tutto con occhi diversi. 
Perché ti incazzi sempre? 

Perché guardi quello che non hai, invece di apprezzare ciò che c'è adesso, ora, oggi?



Ti incazzi perché hai rovesciato il caffè sul giornale, proprio su quello in cui stavi leggendo che un bimbo è nato, senza il suo papà accanto. Non lo conoscerà mai, o forse si sono dati il cinque mentre lui scendeva e l'altro saliva in cielo. 
No, non puoi incazzarti per il caffè, mentre leggi di certe storie così dolorose.


La vita è una.


Colonna sonora del post: "Sold out" The Giornalisti




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