Per Edizioni Clichy oggi voglio parlarvi di Acque di primavera ultima opera dello scrittore russo Ivan Turgenev, scritta nel 1871.
Acque di primavera è una riflessione
complessa sulla memoria e la morte, una storia costruita sulla desolazione e
sulla consapevolezza che il passato, qualunque esso sia, non può tornare se non
sotto forma di nostalgia, nella quale l'autobiografia dell'autore si intreccia
con le sorti dell'essere umano in generale: perché Sanin, il protagonista del
romanzo, con la sua apparente irrazionalità, in un modo o nell'altro siamo noi,
tutti noi.
La vita che ci scorre davanti agli
occhi è intrisa di un pessimismo irreversibile in cui si scontrano contadini e
nobili, paesani e intellettuali, riportandoci alla mente la riflessione
filosofica sul nichilismo e sul ruolo della volontà individuale.
Grazie alla scrittura
romantica ed avvolgente, lo scrittore ti trasporta nel mondo del protagonista in
cui la primavera rappresenta una metafora, la giovinezza. La giovinezza perduta,
volata via con lo scorrere del tempo. Un romanzo di formazione profondo che ti
porta a riflettere. Un libro malinconico
ma al tempo stesso allegro.
Oh,
anni lieti E giorni beati!
Come
acque di primavera Voi siete passati…
Grazie alla scrittura romantica ed avvolgente, lo scrittore ti trasporta nel mondo del protagonista in cui la primavera rappresenta una metafora, la giovinezza. La giovinezza perduta, volata via con lo scorrere del tempo. Un romanzo di formazione profondo che ti porta a riflettere. Un libro malinconico ma al tempo stesso allegro.
Un bellissimo romanzo da leggere e rileggere!
Cristina
www.ilmondodichri.com
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