La storia romana
È iniziato aprile, finalmente! Lo spostamento dell'orario ci ha regalato un po' di sole e luce in più, e si comincia a sentire profumo di libertà nell'aria!
È anche il periodo delle piogge torrenziali che lavano l'aria, irrigano i campi e gonfiano i fiumi. Il Tevere, fiume grande ed a carattere torrentizio, era solito subire ondate di piena in questo periodo (prima della costruzione dei grandi muraglioni). Le sue acque, un tempo limpide, rompevano gli argini e allagavano le zone vicine, che si trasformavano in acquitrini.
Si salvavano da questo fenomeno solo le sommità dei colli, dove la popolazione trovava rifugio sicuro dai pericoli derivanti dalle inondazioni. Un giorno di aprile di tanti anni fa, una coppia di gemelli, chiamati Romolo e Remo, si aggirava per la zona, alla ricerca di un luogo propizio per fondare una città!
La leggenda narra che nacque un disputa fra i due, riguardo a chi dovesse diventare il re del nuovo insediamento. Fecero dunque una gara. Romolo si posizionò su un colle, il Palatino, e Remo su un colle prospiciente, l'Aventino.
Chi dei due avrebbe visto un gruppo più numeroso di volatili, sarebbe stata il futuro fondatore della città. Era questo un antico modo per cercare di interpretare il volere degli Dei, e si chiamava: prendere gli àuguri. Pensate che ancora oggi, quando dite "Auguri!" a qualcuno, altro non fate che sperare che gli Dei gli siano propizi!
Si salvavano da questo fenomeno solo le sommità dei colli, dove la popolazione trovava rifugio sicuro dai pericoli derivanti dalle inondazioni. Un giorno di aprile di tanti anni fa, una coppia di gemelli, chiamati Romolo e Remo, si aggirava per la zona, alla ricerca di un luogo propizio per fondare una città!
La leggenda narra che nacque un disputa fra i due, riguardo a chi dovesse diventare il re del nuovo insediamento. Fecero dunque una gara. Romolo si posizionò su un colle, il Palatino, e Remo su un colle prospiciente, l'Aventino.
Chi dei due avrebbe visto un gruppo più numeroso di volatili, sarebbe stata il futuro fondatore della città. Era questo un antico modo per cercare di interpretare il volere degli Dei, e si chiamava: prendere gli àuguri. Pensate che ancora oggi, quando dite "Auguri!" a qualcuno, altro non fate che sperare che gli Dei gli siano propizi!
La scelta ricadde su Romolo e quindi sulla sommità del colle Palatino, un colle abbastanza alto ed in una posizione veramente propizia. Si affacciava, infatti, proprio sul Tevere, nel punto preciso in cui un'isola (detta appunto Tiberina) facilitava l'attraversamento di uomini, bestiame e merci.
La nuova città venne quindi chiamato Roma, e venne fondata il 21 aprile 753 a.C.
La scelta fu fortunata, dato che ancora oggi la Capitale guarda sonnacchiosa il Tevere, dopo ben 2770 anni di vita!
Ave et atque Vale!
La nuova città venne quindi chiamato Roma, e venne fondata il 21 aprile 753 a.C.
La scelta fu fortunata, dato che ancora oggi la Capitale guarda sonnacchiosa il Tevere, dopo ben 2770 anni di vita!
Ave et atque Vale!
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