In questo post non starò certo a fare l’ennesima recensione, ma piuttosto voglio raccontarvi di come mia figlia Carolina si sia approcciata al libro.
“Carolina, questo libro è della
mamma. Quando sarai più grande, se vorrai, te lo regalerò”.
Credevo fosse ancora troppo
piccola per comprendere il vero senso di queste storie e del perché siano state
raccontate le avventure di sole donne; lei, che già lo scorso otto marzo, a
quattro anni e mezzo, rientrando dalla scuola materna mi disse: “Mamma, la
maestra mi ha detto che oggi è la festa della donna. E quella dei bambini
quand’è? E quella degli uomini?”
“Va bene mamma, ma posso
guardarlo con te? Guarda che belle immagini!”
Mentre lo sfogliavamo assieme, ho
notato che la pagina 182 era dedicata a Tamara De Lempicka, artista che amo
particolarmente. Non solo, oltre alla De Lempicka, il libro dedica due pagine
ad altre due famose pittrici: Artemisia Gentileschi e Frida Kahlo. Donne così
diverse tra loro ma che hanno parimenti contribuito alla storia dell’arte
mondiale.
Così, ho pensato che forse avrei
potuto introdurle le vite di queste grandi donne un po’ alla volta iniziando
proprio con le pittrici.
Tamara De Lempicka già la
conosceva, poiché abbiamo una sua riproduzione nel soggiorno. Ma, se Artemisia
Gentileschi non ha suscitato in lei grande entusiasmo, Frida Kahlo l’ha colpita
particolarmente, soprattutto quando le ho letto che ha avuto un brutto
incidente ma che, nonostante tutto, ha continuato a dipingere anche in
condizioni fisiche estreme.
Dopo averle letto le fantastiche
vite che hanno caratterizzato queste artiste, le ho fatto vedere al pc i loro
autoritratti più famosi: The Frame
(Frida Kahlo), Autoritratto con martire
(Artemisia Gentileschi) e il famoso Autoritratto
di Tamara De Lempicka in cui la pittrice si ritrae a bordo di un’auto sportiva
Bugatti verde.
Alla fine di questa carrellata,
le ho chiesto quale tra queste pittrici preferisse, e lei, anche se con un po’
di esitazione, mi ha detto: “Mmm… Credo proprio che Tamara sia la mia pittrice
preferita”.
Le prossime grandi donne che
conosceremo? Le ballerine, ovviamente!
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