In questi giorni ho fatto una scelta molto importante e a dir di molti, molto coraggiosa visti i tempi e la mia età: per un po' smetterò di lavorare. Mi dedicherò ai miei cuccioli e a reinventarmi.
Se quindi, come me, siete donne che avete scelto la famiglia e non la carriera, dovreste sapere bene cosa accade quando pronunciate la fatidica frase:
"no, non lavoro, sono una mamma full time"
Risposta 1: occhi sgranati, increduli, "oh io non potrei mai! Io ho bisogno dei miei spazi'. Come a dire, anni di lotta all'emancipazione buttati via.
Risposta 2: occhi compassionevoli che dicono :" oh, poverina!" Altrimenti detto: "oh
Che sfigata!".
Risposta 3:" beata te! Anche io vorrei stare a casa a non fare nulla...
Dal momento che poi, ho affrontato tutti e due i punti di vista, quello di mamma e quello di mamma lavoratrice, mi fa riflettere come spesso, tra noi donne, ci sia davvero poca solidarietà e tanta voglia di giudicare. Così, qualunque sia la risposta, rimango sempre basita e perplessa.
Vediamo il perché.
Punto primo: non è quello che fai, ma come lo fai, che fa la differenza. Per te il top è scalare le vette del potere, per me scalare le montagne di panni sporchi. Io non sono migliore di te, tu non sei migliore di me. Tanto più che la "professione mamma" riguarda sia te che lavori, sia me che sto a casa. Non è un qualcosa che esclude l'altra. Cambia l'organizzazione, cambiano le priorità, ma alla fine alla sera, sognano il letto, il relax, la pace allo stesso modo.
Punto secondo: chi ha mai detto, che chi sta a casa con i figli faccia una vita rilassata, non stressante e vacanziera?
Prendiamo un lavoratore medio: la sua giornata lavorativa ha un inizio e una fine.
Beep timbra e inizia, beep timbra ed esce.
Una porta che si apre, una porta che si chiude.
Prendiamo ora una mamma full time, non sento il beep, nemmeno il secondo. Esatto! Perché lei è operativa h24! Reperibilità notturna, festivi compresi. Non è che si disattiva alle 18 e si riattiva alle 9 del giorno dopo.
"Mamma ho fame!"
"Gentile figlio, la informiamo che il servizio è attivo dalle 9 alle 18. La invitiamo a ricontattarci, grazie".
Mmmm no, non mi sembra accada così.
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Punto terzo : questione riposi e pause.
Ogni lavoratore ha diritto a una pausa, se videoterminalista una ogni due ore e ovviamente, anche una pausa pranzo.
Con pausa intendo pausa: nessuna attinenza con il lavoro, distrazione, mente momentaneamente sgombra, autonomia nella gestione degli spazi e dei tempi.
Una mamma full time ha a disposizione divano, poltrone, letto. Vero. Volendo senza dire nulla a nessuno si può riposare quando vuole, cazzeggiare. Vero. Con un nanetto attaccato a una gamba e l'altro legato in fascia, si, in effetti puó. Può anche mangiare in santa pace, non importa se poi a uno scappa la pipì, all'altro da fastidio la maglia, uno vuole le patate l'altro le carote. Tanto unisce l'utile al dilettevole: mangia bruciando istantaneamente ciò che ingoia.
Ah ma poi se vuole si siede un po' sul divano. I figli è risaputo, hanno un bottone On/Off sulla schiena! Mamma vuole riposare, click OFF.
Certo.
Comunque ora non voglio essere proprio cosi negativa, capita anche che i tuoi figli si addormentino proprio in quel momento lì. Tu ti siedi sul divano e... oh la lavatrice è appena finita, cavolo su quel mobile c'è la polvere, oh dovevo ritirare la roba stesa, cavolo mentre LORO dormono potrei stirare! No, dai due minuti di relax... peró dovevo anche preparare la cena di stasera. Vabbè dai ritiro solo la roba stesa.
Fai tutto, ma proprio tutto e alla velocità della luce, prima che LORO si sveglino. Che fortuna ho finito e dormono ancora! Allora ora sì che mi siedo sul divano e... MAMMAAAAAAAA
Punto quarto: La questione capo. Chi ha mai detto che una mamma non abbia un capo. Io ne ho tre: Mattia, Amalia e il loro papà. Se hai lavato tutto, ma ti sei dimenticata di quei pantaloni, stai certa che loro lo scopriranno e verrai ripresa! "Pensi solo ai tuoi figli, a me mai!", "ma io volevo la maglia dei supereroiiiii" "shsuehdgisjszbhs (Amaliese).
Punto cinque: malattia, ferie, ROL... CHE????
Marito: raffreddore=estrema unzione
Mamma: febbre a 39 = devo cambiare il pannolino al MiniMe, preparare la cena, vieni qui che facciamo il gioco del cucù, aspetta che ti preparo la merenda, eec. ecc. ecc.
Anche la questione ROL è interessante:
Simo: "Fede, cucino io, tu stai sul divano". (woooowwwww, dove è il telecomando, serie tv on demand subitoooo!").
Dopo due minuti, giusto la sigla, e: "Fede, dove è il sale, il pepe, il mestolo, il formaggio...?". "Fede mi tieni i bambini in sala, non riesco a cucinare con loro intorno...". Fine delle ROL.
Insomma potrei continuare all'infinito, ma il punto è questo:
ciò che frega la professione "mamma", che sia full time o part time, è il luogo di lavoro, la location per dirla in modo figo, ossia la casa.
Si, perché uno si pensa che non dovendosi recare in ufficio/negozio/ qualunque altro posto, uno sia perennemente in vacanza.
Vi svelo un segreto, come tutti i lavori, sarei ingiusta a dire che stare a casa non ha i suoi pro, ma non permettetevi mai di pensare che chi, per scelta o per forza, si occupa esclusivamente della famiglia stia in panciolle a non fare nulla.
Non ci sono promozioni, il lavoro è abbastanza ripetitivo e spesso, il risultato dura poco più di due minuti. Una stanza riordinata in un'ora, dopo dieci minuti di MiniMe allo sbando diventa peggio di prima. Spesso, la sensazione di chi rientra la sera, dopo uno sguardo alla casa, è quello che tu in tutta la giornata non solo non abbia pulito, riordinato, ecc, ma che ti sia messa di proposito a sporcare, buttare all'aria tutto.
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Su una cosa potete stare certi: è una professione ricca di prime volte, batticuore, emozioni, colori. Di abbracci, di baci appiccicosi alla marmellata, di cioccolata sulle magliette, di vocine, di giochi.
Su un'altra cosa potete essere certi: non si tratta di una gara, non si tratta di scelta migliore o peggiore.
E' la vita di una mamma, qualunque essa sia.
Colonna sonora del post: Queen - I Want to Break Free
Bellissimo articolo! Hai dipinto il quadro veritiero di qualsiasi mamma (lavoratrice, libera professionista o casalinga)... alla fine siamo tutte nella stessa situazione! Se solo ci fosse più solidarietà e meno dita puntate (di donne e di uomini), "forse" si vivrebbe un po' meglio! :) Un abbraccio Eli
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