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domenica 29 gennaio 2017

Babywearing in pillole

Ok è arrivato il vostro momento: siete rientrate finalmente a casa con la vostra creatura. Iniziare una nuova vita a 3 (o più se avete già altri figli) è sempre un momento delicato da vivere con lentezza e intimità. Vi sembra di fare fatica a far coincidere tempi e bisogni di tutti. Casualmente avete visto la vicina di casa passeggiare con il figlio in fascia e vi è sembrata così rilassata che vi siete incuriosite anche voi e vorreste provare.
Ma la domanda che risuona nella vostra testa immagino sia la seguente: e ora? Come devo fare? Dove mi posso informare?
In commercio ci sono moltissimi supporti di diverse misure, marche e tessuti. Come scegliere quello giusto per voi?

Babywearing


Ho pensato di raccogliere alcune indicazioni essenziali:

Fascia elastica: da appena nati fino a circa 5/6 kg di peso e solo con la legatura triplo sostegno
Fascia rigida: dalla nascita fino a che mamma e bimbo desiderano, non ha quindi un limite di tempo e peso
Marsupio ergonomico: dai 6 mesi circa del neonato e solo in posizione pancia a pancia o schiena, no posizione fianco
Fascia ad anelli: circa dai 4/5 mesi del neonato, da quanto sa reggere bene la testa da solo
Mei tai: in linea generale dai 6 mesi del neonato, alcuni anche un pochino prima ma solo perché hanno misure molto piccole

Queste le linee generali sui supporti che si usano maggiormente. Ovviamente sono indicazioni da schema perché poi in realtà si va molto ad osservazione: quanto è grande il bambino e quanto pesa o come sviluppa curiosità e interesse verso il mondo che lo circonda. C’è chi si siede prima e chi dopo, chi regge la testa prima e chi dopo, chi preferisce stare cuore a cuore con la mamma per molto tempo e chi invece già a poche settimane di vita si muove con energia ed è quindi più attivo...insomma, è sempre bene poi provare personalmente e basarsi sullo sviluppo del neonato in questione.

Una volta capito quale supporto può fare al caso vostro è molto importante anche seguire, con le diverse legature o posizioni, la crescita del bambino nel tempo.
Appena nato il neonato deve stare in posizione pancia a pancia con il proprio genitore, quindi mai fronte mondo. Il fronte mondo è sconsigliato per diversi motivi: non mantiene la posizione naturale e fisiologica del neonato (la cifosi della schiena), non scarica il peso correttamente in quanto il bambino tende a rimanere appeso e non con le gambine raccolte nella giusta posizione formando una M (quindi ginocchia più alte del sedere e quest’ultimo che ricade verso il basso), nega il calore e il contatto materno sia visivo che fisico e di conseguenza porta ad un iperstimolazione verso ciò che lo circonda. La posizione pancia a pancia è quindi fondamentale nei primi mesi di vita fino a quando mamma e bambino lo desiderano. Ci sono anche in questa posizione diverse legature che seguono lo sviluppo del bambino, quindi inizialmente una legatura molto raccolta è tra le preferite poi quando crescendo hanno piacere magari di far uscire le braccia e muovere i piedini allora ecco che si può cambiare.


Ovviamente con il trascorrere del tempo potrebbe diventare complicato portare i nostri figli pancia a pancia, anche perché oltre al peso che aumenta si allungano in altezza e quindi la loro testa va ad impedirci di vedere bene la strada che percorriamo, ma per un sonnellino o per un momento di dolcezza e coccole rimane spesso la posizione preferita.

Quando il bambino regge la testa e inizia a stare seduto si può iniziare a portare sul fianco: solitamente attorno ai 4/5 mesi. Questa posizione permette al neonato di avere una visuale maggiore di ciò che lo circonda ma allo stesso tempo sentire e vedere la mamma molto vicina e pronta a consolarlo o semplicemente a raccontare cosa accade loro attorno.

Il passaggio poi sulla schiena avviene invece attorno ai 6 mesi. Alcuni genitori attendono un pochino di più perché magari non si sentono pronti e preferiscono aspettare. Questo è un momento per alcune famiglie delicato: vuol dire sviluppare un altro modo di sentire, vuol dire imparare ad ascoltare i segnali dei nostri figli anche senza vederli fisicamente ma solo “sentendoli”. E’ uno dei primi distacchi corporei che i genitori che portano affrontano. Il bambino non è più tanto vicino da essere accarezzato o baciato continuamente, ma magari ci allunga una manina per farci una carezza (o tirare i capelli hihihi). Le prime volte si farà fatica ad affrontare questo nuovo modo di portare, soprattutto in esterno perché in casa facilmente ci si guarda allo specchio per vedere se è tutto ok, ma piano piano diventerà normalità e si scoprirà un nuovo modo di vedere il mondo assieme.

Come per ogni posizione ci sono diverse legature da poter utilizzare, quindi c’è sempre una risposta quasi perfetta per ogni esigenza di portato e portatore. Per chi si approccia a questo mondo per la prima volta comprendo la confusione e lo sconforto, ma in realtà è meno difficile di ciò che sembra. Importante è informarsi correttamente attraverso fonti attendibili e, nel caso in cui vi sia necessità, chiedere il supporto e l’affiancamento di una consulente formata apposta per insegnare voi come portare il proprio bambino.

Buon babywearing a tutti!



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