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martedì 20 dicembre 2016

E' iniziato il count down al Natale e ora scatenate l'inferno!


Sono una fan del Natale e di tutto ciò che lo riguarda: Babbo Natale, Gesù Bambino, albero, addobbi, presepe, luminarie e ovviamente come tutti, amo ricevere e fare regali.  Ho più volte manifestato questo mio amore e l’ho anche messo nero su bianco qui.

Una foto pubblicata da A (Im)PerfectMom (@aimperfectmom) in data:


Immancabili in casa nostra, le canzoni di Natale a tutto volume, non solo “scongelo" Bublé, come da moderna tradizione, ma soprattutto ascolto i grandi classici di Bill Cosby e Frank Sinatra e ancora la mia amata Doris Day. Passerei le giornate a fare biscotti a forma di omino, a guardare tutti quei film su Babbo Natale e sullo spirito natalizio perso chissá dove.
Ora che ho due bimbi anche più di prima. Mattia ha quasi tre anni e questo è il primo Natale in cui aspetterà sul serio i doni sotto l'albero. Amalia è ancora piccolina, farà un anno la vigilia di Natale. Un altro motivo per amare queste feste, ma per la cronaca, a oggi, sono solo riuscita a fare l'albero e a cucinare i biscotti che però, non erano a forma di omino. Abbiamo anche un calendario dell'Avvento, (avrei tanto voluto farlo io con le mie mani e invece, santo TIGER!), ma da madre svanita come sono, presa dal "Oh siamo in ritardo l'asilo chiude alle nove!", mi dimentico regolarmente di aprire la finestrella della giornata. La domenica, così, dopo un'improvvisa illuminazione, apriamo una settimana di finestrelle e ci mangiamo i relativi cioccolatini! Mattia ha già tentato di aprire il 24, insomma sul calendario dobbiamo lavorarci ancora un po'!


Che meraviglia però, per circa quindici giorni l’atmosfera cambia, più ci si avvicina al gran giorno e piú la quotidianità diventa natalizia. Ho sempre adorato questa cosa: È un po' come quando si andava a scuola poco prima delle vacanze, volenti o nolenti il ritmo rallentava, si diventava un po' piú fancazzisti, tanto le imminenti feste erano una giustificazione perfetta. Poi comunque anche gli ambienti cambiano: Aule addobbate, uffici magari con qualche piccolo alberello, inutile parlare della cittá in generale.


Ecco tutto questo è bello.
Poi arriva la settimana prima di Natale e allora, anche io, incomincio a vacillare, a stonare "let it snow" e a provare sentimenti ostili, arrivando a non sopportare alcune cose di questo periodo. Cose che, di fatto, ci sono anche durante il resto dell’anno, ma che in questi giorni si ingigantiscono.
A voi la mia lista stile Grinch. L’ordine di quanto segue è sparso e casuale.
Il traffico
Allora se generalmente il sabato pomeriggio il centro è abbastanza trafficato, in questi giorni è al limite della pazzia: Bus che deviano il loro percorso regolare, macchine che si infilano direttamente nei negozi (caspita dopo il Mc Drive e il Drive In, il Drive Shop), auto che si parcheggiano una sopra l’altra, automobilisti con sguardo invetrato e pensiero fisso alla terminator: “devo comprare i regali, devo comprare i regali”. La situazione è cosi degenerata che anche le circoscrizioni limitrofe al centro sono nel caos. Per fare cento metri, rischi di arrivare al cenone della vigilia. Tutto questo si ripercuote anche sul traffico settimanale: Il lunedi mattina prima delle feste andare a lavorare fa girare le scatole piú del solito e anche tanto. Altro che Natale, andare al lavoro diventa “la Passione”, soprattutto rincasare la sera.

La gente 
Se normalmente siamo giá al punto che raramente “si perde il tempo” di accorgersi del prossimo, ecco in questo periodo proprio ce lo dimentichiamo. In nome di chi? Della lista regali e del cenone della Vigilia e del pranzo di Natale e del pranzo di Santo Stefano. La cena no, perché se si è sopravvissuti alle mille mila calorie assorbite in 48h, si va di brodino e poi un grande classico: Il cinema. Si cammina per la propria strada, sguardo fisso o abbassato su una lista reale o con gli occhi alzati al cielo per ripercorrere quella mentale. Ci si dimentica del prossimo proprio nel momento in cui al prossimo ci devi pensare eccome.

I negozi

Mi spiace davvero molto per tutti coloro che lavorano nel commercio, per parrucchieri ed estetisti. Per loro è di sicuro il periodo dell’anno piú difficile e incasinato. Oddio ci sono anche i saldi, però, a la settimana prima di Natale è dura mantenere il sorriso, non odiare "jingle bells" messo a palla tutto il giorno da circa un mese, perché crea atmosfera e voglia di comprare; non mandare a quel paese l’ennesima cliente rompi scatole che, con il negozio strapieno, compra dieci piccoli pensierini per un totale di 10 euro e pretende per ciascuno un pacchettino natalizio perfetto che ti costa in tempo, fatica e costo effettivo piú di quanto hai venduto. Per la famosa legge di Murphy a questa cliente viene riservato un sorriso e tu che, arrivi cercando di comprendere la situazione, di essere gentile e rispettosa della povera commessa, ti becchi quella che manco ti guarda in faccia, ti lancia quello che chiedi e alla fine striscia il bancomat con uno scazzo tale che ti verrebbe da uscire senza comprare nulla.

I supermercati
Pur rientrando nella categoria delle vendite, meritano un paragrafo a parte. Entrare nei supermercati in questi giorni è delirante. Se devi comprare solo un litro di latte, è consigliabile andare in campagna a mungere una mucca, si fra prima, si respira aria buona e ci si guadagna in salute. Davvero non comprendo. Sembra che non mangiamo mai e che l’unico periodo in cui sia concesso farlo sia ora. Giá di mio sono contraria a questi orari di apertura tutti i giorni a tutte le ore ( dovrebbe essere Natale per tutti e non solo per quei fortunati che sono a casa)  e poi davvero, cosa ci si va a fare la mattina del 25 al supermercato? Ma una volta come facevano tutti?

Gli ultimi regali
Okey chi non ama ricevere un regalo? Ancora, chi non ama fare regali? Bene, ma qui di nuovo si è oltrepassato il limite. Per me donare dovrebbe essere una gioia. La famosa letterina di Babbo Natale per i bimbi e la famosa lista dei desideri per i grandi. Quando arriva lei, però, l'ultima settimana prima del Natale, c’è talmente l’ansia di fare tutti i regali  in tempo, che si perde il gusto nel farlo. È il momento dei regali non calcolati, ma che ti ritrovi a dover fare, quelli che fai perché si organizzano eventi dell'ultimo momento e quindi, vuoi presentarti senza un pacchettino? Scatta dunque, l'ora del regalo dell'ultimo momento. Il delirio. Perché in genere sei fuori budget, senza idee e fondamentalmente te ne frega zero del regalo per la zia Peppina...zia chi? Ma si la zia di tua cugina sorella di tua nonna, amica di sua mamma. Panico.

La parola chiave per tornare ad amare il Natale, secondo la mia "umile" opinione??
RECUPERARE

Recuperare il sapore vero dei valori e degli affetti.
Recuperare il tempo da passare con chi si ama, concedendosi per qualche giorno di rallentare.
Io nel frattempo, continuo a sognare un Natale da c’era una volta. Ciò che vorrei sotto l’albero non si compra, speriamo allora che mi abbiano detto una bugia e che Babbo Natale esista davvero.

Colonna Sonora del post
Per chi ama i grandi classici come me, una canzone che mi commuove sempre:
Doris Day: "Have a Merry Little Christmas":


Per i più anticonvenzionali (mio figlio con queste si scatena!):
"Christmas Music Mix Best Trap, Dubstep, EDM Merry Christmas Songs 2016"





2 commenti

  1. Ahhh che bel post!!! Bello bello bello... davvero un piacere leggerlo e devo dire che in tante cose mi sono riconosciuta anch'io ;-)
    Evviva il Natale
    Baci

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  2. Grazie sono contenta ti sia piaciuto! Mi sono divertita a scriverlo e comunque Natale é Natale ahahah Buone feste!

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