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martedì 6 dicembre 2016

Caro Babbo Natale...


Caro Babbo Natale,

è da tanto che non ti scrivo, da quella volta in cui, ficcando il naso nel cassetto di mia mamma, ho scoperto la lettera che mi avevi lasciato tu, ma questa volta  scritta con la sua calligrafia. Non ricordo quanti anni avessi di preciso, ricordo solo le sensazioni: disincanto, delusione, tristezza, ma questa è un'altra storia, ce la teniamo per noi, il nostro segreto.

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E' trascorso davvero un bel pò di tempo da allora, ma oggi ho deciso di scriverti di nuovo e sai perchè? Perchè sono diventata mamma di due meraviglie e allora ho capito, ho capito il perché di quella lettera nel comodino della mamma.

Come si scrive una letterina a Babbo Natale? Allora per prima cosa, immagino, vorrai sapere se sono stata brava, facciamo quest'anno? O ci accordiamo su un forfettario degli anni passati? Okay, facciamo così, ti dico come sono stata in questi ultimi 12 mesi, anzi no, in questi ultimi 36 mesi (da quando cioè, è nato Mattia).

Se Mary Poppins era praticamente perfetta, beh, sappi che io sono stata praticamente imperfetta: non sempre accogliente, non sempre paziente, non sempre gentile, non sempre amorevole. A tratti un pò egoista.
Non con mamma e papá, ma con i miei figli.
Ho fatto shopping compulsavo più volte e spesso senza nemmeno sentirmi in colpa, sai era per i bambini... (ho scoperto questa cosa del comprare per i miei figli che è anche meglio del comprare per me stessa!).

Pensa, per espiare pubblicamente le mie colpe, ho pure aperto un mio blog.

Non sono stata bravissima, quindi, ma sappi che ogni volta che mi sono resa conto di aver sbagliato, ho chiesto scusa. Praticamente chiedo scusa tutti i giorni e soprattutto ai miei figli: perché in un eccesso di stress li ho sgridati troppo, perché non ho avuto voglia di giocare con loro, perché non sempre sono come vorrei. 
In questo c'è anche un lato positivo: chiedendo scusa insegno loro che anche i grandi possono sbagliare e che si può in qualche modo fare qualcosa per rimediare. 
Chiedere scusa è una di queste.

In ogni caso, caro Babbo Natale, questa storia del bravo o cattivo, non quadra molto. Purtroppo nella nostra quotidianità, abbiamo l'abitudine di rinforzare le azioni e i comportamenti positivi con un bel "Bravo!/A!", ma ho imparato che bisogna stare attenti. Di fatto potremmo condurre i nostri figli a crescere facendo le cose con l'intento di ricevere approvazione dagli altri, non solo, io credo che compiacere per ottenere qualcosa in cambio e fare qualcosa per il piacere di farla, siano due cose con una bella differenza, non credi?
Per questo, ti avviso, non voglio nemmeno usarti come minaccia, del tipo: "se non fate i bravi, Babbo Natale non vi porta alcun regalo".
Lo so, lo so, ci siamo cresciuti tutti così e quasi nessuno ne è rimasto traumatizzato.
Lo so, fa parte del tuo personaggio, ma mi sono chiesta spesso che cosa potesse mai fare di così grave un bambino, per non meritare nemmeno un tuo regalo.
E' un pò come se dicessi a te:" Se non mi porti quello che voglio, io non ti lascio sotto l'albero i biscotti con il latte!".
Oltre che invecchiata, bacchettona, hai ragione!
Va bene torniamo a noi.

Cosa vorrei mi portassi sotto l'albero?
Serenità.

Si, é vero, suona un po' come la risposta della reginetta di bellezza alla domanda:' Cosa sogni?", "la pace nel mondo".
Caro Babbo Natale, però sono seria. Questo é stato un anno un po' pesante, un anno in cui sono invecchiata. Non mi era mai successo prima.
Fortuna mia.
Invecchiata dentro intendo. Tanti pensieri, alcuni eventi brutti, preoccupazioni.
Davvero, quindi, sotto l'albero vorrei leggerezza.

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Questo per me significa che vorrei rivivere, attraverso i miei bimbi, un Natale da bambina.

La gioia dell'attesa, risentire la magia che la tua figura dona ai piccoli, immaginarti girare per il cielo con la slitta e le renne e, poi, scendere dal camino. Sperare di ricevere quella Barbie meravigliosa, o quel mini pony rosa fantastico. Vorrei una principessa Disney, vorrei la casa rosa dei Lego.
Che gioia se me li potessi regalare, caro Babbo Natale!
Rivorrei la trepida attesa, l'agitazione prima di andare a letto la vigilia. Non prima di aver visto un bel film sul Natale! Quel "non vedo l'ora" che non mi faceva dormire, che mi faceva tenere un occhio chiuso (cosi Babbo Natale arrivava pensando che dormissi) e uno aperto (pronta a sgattaiolare in sala al minimo rumore, prima o poi ti avrei scoperto mentre posavi i regali sotto l'albero).
Invece finiva sempre che mi addormentavo, per poi svegliarmi, tipo alle quattro del mattino, trascinare giù dal letto mia sorella, correre insieme in sala, vedere tutti i pacchi sotto l'albero ed esclamare woooow! Andare a svegliare mamma e papà e insieme, buttata una coperta per terra, aprire tutti i doni!
Si, caro Babbo Natale, é di questo che ho bisogno, beh anche di un iphone 7, se proprio devo essere sincera. Scusa se dico bugie poi, stracci la mia letterina.
Che tu mi esaudisca oppure no, so che, da quando sono mamma,  ho un compito incredibile:

Regalare ogni anno un Natale magico ai miei figli. Di quelli che rimangono nel cuore, indelebili, proprio come é successo a me, perché scritti con l'inchiostro delle emozioni.

Buon lavoro Babbo Natale
Grazie per avermi letto.

Tua Federica



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