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sabato 24 dicembre 2016

Alla scoperta di come nascono i cagnolini

Cara Dada, I miei fidati elfi controllori mi hanno comunicato che quest’anno nonostante qualche piccola marachella ti sei comportata molto bene, come sai, gli elfi sono magici e sono addestrati alla “Sorveglianza in incognito” stanno nascosti a spiarti ed hanno notato che due cagnolini, che abitano dalla tua nonna, subiscono la maggior parte delle tue marachelle, considerando che ti vogliono molto bene, ti suggerisco di ascoltare la mamma quando ti spiega cosa è giusto o sbagliato fare con loro perché è vero che kyra e molto grande e sembra quasi un cavallino ma non puoi salirle in groppa, inizi ad essere molto pesante!

cane
E non venirmi a dire che non sai dove accomodarti a guardare la tv perché dalla nonna ci sono molti divani e la cuccia dei pelosi e il “loro posto sicuro” altrimenti poi penseranno che sia lecito occupare il tuo lettino, proprio come tu fai con loro! Poi parliamo di una cosa seria, la tua mami li ha visti crescere e li ama molto ma ama moltissimo anche te, nel suo cuore c’è tantissimo posto, tu occupi senz’altro la porzione maggiore ma devi lasciare spazio anche a loro. Tutti questi suggerimenti ti saranno utili quando arriverà la piccola Apple, come avrai notato non è sotto l’albero vorrei che tu andassi a vedere personalmente dove è nata e conoscere la sua mamma, sarà lei ad affidarti la sua piccolina perché sai i cani sono diversi da noi, mettono al mondo tanti cuccioli e per garantire a tutti una splendida vita, fanno affidamento su noi umani. A presto Babbo Natale.


E così considerando che i cuccioli dovrebbero stare con la mamma almeno due mesi dopo la nascita per far si che apprendano tutti i pattern comportamentali necessari a “costruire” l’adulto del domani, abbiamo portato la piccola Dada all’allevamento a vedere la cucciolata e  ho avuto modo di spiegarle come mamma cagnolina insegna ai suoi piccoli, esattamente come noi, cosa è sbagliato e cosa è giusto fare per essere un buon cagnolino! Siamo andate ben due volte a trovarli prima di portare finalmente a casa Apple, durante la prima visita, i cuccioli avevano appena compiuto 45 giorni  da poco iniziato lo svezzamento ed è stato molto bello vederli apprezzare le prime pappe “da grande”. Attorno ad una grande ciotola divoravano con la voracità tipica dei golden retriever le crocchette per cuccioli leggermente inumidite proprio le stesse che mangiava la loro mamma ritrovando così, nel nuovo alimento, quel sapore familiare del latte materno.


Nella visita successiva i cuccioli già cresciutelli, quindi un pochino più indipendenti dalla madre, imparavano quella che in termini tecnici si definisce “inibizione al morso” che poi è la stessa che vivono  i nostri figli sulla loro pelle, quando sono a contatto con bambini della stessa età nei primi anni di vita, mordendosi vicendevolmente imparano a calibrare la “stretta” tutto sotto la sorveglianza della madre che interviene ringhiando quando “il gioco si fa duro” interrompendo cosi comportamenti scorretti.

Dada, incuriosita, ci tempestava di domande, fra cui la tipica domanda : “mamma, ma come hanno fatto quei cuccioli ad uscire dalla pancia e soprattutto chi ce li ha messi?”
Ecco adesso ditemi voi se questa non era l’occasione d’oro per dirle la verità.
Dada aveva da poco compiuto quattro anni, ok è una bambina molto sveglia ma non così grande.
Per un attimo ho pensato alla classica favoletta della cicogna ma non era proprio il caso, stiamo parlando di una razza di cani da “riporto” nello specifico specializzata nel riporto di uccelli acquatici, fra i vari impieghi lavorativi eccelle nella caccia. Nella mia mente la cicogna arrivava a casa direttamente in bocca al cane.
Liberatami da questo pensiero, mi sono barcamenata nel racconto di babbo cagnolino che andava al mercato a comprare dei semini e li metteva nell’ombelico di mamma cagnolina, questi semini crescevano, fino a diventare splendidi cuccioli e al momento dell’uscita sfruttavano ancora una volta l’ombelico!

Credetemi, portare via Dada e spiegarle che ancora non poteva portare a casa il suo cucciolo, non è stato affatto semplice ma per me era importante ed istruttivo che facesse tesoro di quest’esperienza che in un mondo frenetico come il nostro non è cosi scontato vivere.
La volta successiva, per evitare scene madri, con figlia attaccata al cancello dell’allevamento, implorante di portare a casa l’agognato cucciolo, ho iniziato a spiegarle che anche questa volta sarebbe stata solo una visita, almeno una settimana prima ma non crediate che sia servito per convincerla a venire via. Senza contare che le sue manine fremevano per strapazzare tutti quei cuccioli e che in quella situazione era meglio non infastidire mamma cagnolina, del resto si sa, quanto siamo protettive nei confronti dei nostri cuccioli, soprattutto se appena nati.
Nonostante le difficoltà,  ritengo che anche questo sia stato importante per insegnarle L’attesa. E per trasmetterle il messaggio che quell’esserino, proprio come lei, aveva bisogno di particolari attenzioni, insomma non sono giocattoli!!

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