E così considerando che i cuccioli dovrebbero stare con la mamma almeno due mesi dopo la nascita per far si che apprendano tutti i pattern comportamentali necessari a “costruire” l’adulto del domani, abbiamo portato la piccola Dada all’allevamento a vedere la cucciolata e ho avuto modo di spiegarle come mamma cagnolina insegna ai suoi piccoli, esattamente come noi, cosa è sbagliato e cosa è giusto fare per essere un buon cagnolino! Siamo andate ben due volte a trovarli prima di portare finalmente a casa Apple, durante la prima visita, i cuccioli avevano appena compiuto 45 giorni da poco iniziato lo svezzamento ed è stato molto bello vederli apprezzare le prime pappe “da grande”. Attorno ad una grande ciotola divoravano con la voracità tipica dei golden retriever le crocchette per cuccioli leggermente inumidite proprio le stesse che mangiava la loro mamma ritrovando così, nel nuovo alimento, quel sapore familiare del latte materno.
Nella visita successiva i cuccioli già cresciutelli, quindi
un pochino più indipendenti dalla madre, imparavano quella che in termini
tecnici si definisce “inibizione al
morso” che poi è la stessa che vivono i nostri figli sulla loro pelle, quando sono a
contatto con bambini della stessa età nei primi anni di vita, mordendosi
vicendevolmente imparano a calibrare la “stretta” tutto sotto la sorveglianza
della madre che interviene ringhiando quando “il gioco si fa duro”
interrompendo cosi comportamenti scorretti.
Dada, incuriosita, ci tempestava di domande, fra cui la
tipica domanda : “mamma, ma come hanno fatto quei cuccioli ad uscire dalla
pancia e soprattutto chi ce li ha messi?”
Ecco adesso ditemi voi se questa non era l’occasione d’oro
per dirle la verità.
Dada aveva da poco compiuto quattro anni, ok è una bambina
molto sveglia ma non così grande.
Per un attimo ho pensato alla classica favoletta della
cicogna ma non era proprio il caso, stiamo parlando di una razza di cani da
“riporto” nello specifico specializzata nel riporto di uccelli acquatici, fra i
vari impieghi lavorativi eccelle nella caccia. Nella mia mente la cicogna
arrivava a casa direttamente in bocca al cane.
Liberatami da questo pensiero, mi sono barcamenata nel
racconto di babbo cagnolino che andava al mercato a comprare dei semini e li
metteva nell’ombelico di mamma cagnolina, questi semini crescevano, fino a
diventare splendidi cuccioli e al momento dell’uscita sfruttavano ancora una
volta l’ombelico!
Credetemi, portare via Dada e spiegarle che ancora non
poteva portare a casa il suo cucciolo, non è stato affatto semplice ma per me
era importante ed istruttivo che facesse tesoro di quest’esperienza che in un
mondo frenetico come il nostro non è cosi scontato vivere.
La volta successiva, per evitare scene madri, con figlia
attaccata al cancello dell’allevamento, implorante di portare a casa l’agognato
cucciolo, ho iniziato a spiegarle che anche questa volta sarebbe stata solo una
visita, almeno una settimana prima ma non crediate che sia servito per
convincerla a venire via. Senza contare che le sue manine fremevano per
strapazzare tutti quei cuccioli e che in quella situazione era meglio non infastidire mamma cagnolina,
del resto si sa, quanto siamo protettive nei confronti dei nostri cuccioli,
soprattutto se appena nati.
Nonostante le difficoltà, ritengo che anche questo sia stato importante per insegnarle L’attesa. E per trasmetterle il messaggio che quell’esserino, proprio come lei, aveva bisogno di particolari attenzioni, insomma non sono giocattoli!!
Nonostante le difficoltà, ritengo che anche questo sia stato importante per insegnarle L’attesa. E per trasmetterle il messaggio che quell’esserino, proprio come lei, aveva bisogno di particolari attenzioni, insomma non sono giocattoli!!
Bello!!!
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