Lo svezzamento (o divezzamento) del bambino

Lo svezzamento altro non è che il passaggio graduale dalla suzione all'alimentazione vera e propria, con metodologia di assunzione di cibo diversa dalla suzione.

Generalmente lo svezzamento si avvia intorno al 5° mese di vita del bambino, quando il suo apparato digerente è pronto ad accogliere cibi diversi dal latte.
Lo svezzamento rappresenta un momento importante nella vita del piccolo, richiede tempo e pazienza da parte sia di mamma che di bebè.
Non bisogna avere fretta nemmeno nell'avviare il divezzamento: se l'età media di avvio di questo importante passaggio si colloca intorno ai 5-6 mesi, il momento ideale per cominciare è quando è il bambino stesso a manifestare interesse per il cibo, tendendo la manina a prenderlo, toccarlo o portandolo alla bocca.
Più che parlare di svezzamento sarebbe opportuno parlare di alimentazione complementare, infatti l'allattamento resta fondamentale in questa fase di transizione, che porterà il bambino ad alimentarsi con qualcosa di diverso dal latte, seguendo così anche le sue necessità nutrizionali, che evolvono con la crescita.

Sentirete parlare di svezzamento tradizionale e autosvezzamento; ne parleremo anche noi, analizzando sia l'una che l'altra pratica.

Sia che si decida per lo svezzamento classico o che si scelga invece l'autosvezzamento, sia che si stia sostenendo un allattamento al seno o artificiale, è consigliato non introdurre il latte vaccino prima dei 12 mesi.
Sempre fino ai 12 mesi no a zucchero e sale aggiunti durante la preparazione degli alimenti e si consiglia di prestare attenzione a non somministrare troppi cibi salati o dolci (pizza, succhi e biscotti)
Stesso discorso per il miele, meglio aspettare i 12 mesi, per il rischio botulino, un batterio che produce tossine tossiche che l'organismo è in grado di espellere solo dopo data età.

Mamme e papà, prepariamoci a questa esilarante avventura che sarà lo svezzamento del nostro bambino!

Aline - Mammanontiarrabbiare