Quando una donna diventa madre si tende erroneamente a pensare che viva già in maniera intensa l’istinto materno e che ami profondamente la creatura che ha appena messo al mondo. Questa situazione è solo una parte del complesso universo che è il rapporto madre – bambino, una diade nella quale intervengono anche sentimenti di aggressività e frustrazione che la madre rivolge sia al figlio sia a se stessa.
Come bisogna gestirli? Prima di tutto impegnandosi a non negarli, perché si tratta comunque d’impulsi vitali. Evitando di negare la presenza dell’aggressività nell’amore materno si ha anche modo di mediare questo sentimento con la razionalità e, di conseguenza, di evitare il crollo emotivo.
Se affrontata
in maniera razionale l’aggressività nell’amore materno può
diventare qualcosa di positivo. Per quale motivo? Per il semplice
fatto che la madre che vive il sentimento e che lo elabora alla luce
della ragione senza negarlo ha la possibilità di trasformarlo in un
impulso utile ad affrontare le varie difficoltà che comporta la
maternità.
Per ottenere
questo risultato è prima di tutto fondamentale ascoltarsi.
Tenere un diario quotidiano può essere una scelta utile per
inquadrare in maniera chiara i sentimenti che si vivono man mano che
procede la gravidanza.
Altra cosa
importante è non isolarsi. Durante i mesi di gestazione e
quando il piccolo arriva è essenziale mantenere vivi i rapporti
quotidiani, senza chiudersi per via della novità che si sta vivendo.
Solo mantenendo forti i propri riferimenti emotivi è infatti
possibile avere in mano tutti i mezzi per affrontare l’aggressività
e per renderla un fattore utile alla crescita personale e alla
prevenzione della depressione post partum.
Il percorso di
accettazione dell’aggressività come componente dell’amore può
essere molto affascinante se iniziato al principio della gravidanza.
In questa fase il corpo e la psiche cominciano un percorso di
mutamento che porta alla nascita di un bambino ma anche a quella di
una donna ormai mamma, che deve dare al figlio un amore autentico e,
di conseguenza, caratterizzato anche dalla presenza
dell’aggressività, che non deve per forza essere vista come
qualcosa di distruttivo.
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