I monitoraggi di fine gestazione

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I tracciati o monitoraggi consentono di controllare il battito cardiaco fetale attraverso il cardiotocografo.

Il rivelatore a ultrasuoni del battito cardiaco va collocato nel punto dove meglio si sente il battito del feto; le variazioni di pulsazioni vengono trascritte su carta formando il tracciato che verrà letto da un ginecologo alla fine dell'esame.

Un secondo strumento viene posizionato sul fondo dell'utero e serve a individuare la presenza (eventuale) delle contrazioni uterine.

I monitoraggi di fine gestazione



L'esame non è invasivo e non comporta rischio alcuno per la mamma o per il feto, anzi serve proprio a controllare che questo stia bene nelle ultime settimane di gestazione e durante il travaglio.
Il primo tracciato verrà quindi eseguito intorno alla 38esima settimana di gravidanza, una prima in caso di diabete gestazionale.

Durante il travaglio risulta essere un esame di estrema importanza dal momento che le contrazioni producono una pressione alla testa del feto che provoca una riduzione delle pulsazioni; tutto torna alla normalità nel giro di 30 secondi ma se ciò non avviene siamo in presenza di una sofferenza fetale ed è bene intervenire subito.

Aline - Mammanontiarrabbiare


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