Gita al Parco di Bomarzo nel Viterbese
Prendete una bella mattina di inizio primavera, quando
l’aria è limpida, i prati risplendono di rugiada e sugli alberi iniziano a
comparire le prime gemme…..si può restare a casa?
Se avete voglia di stare all’aria aperta ma desiderate fare anche una gita istruttiva
e ricca di fascino, vi consiglio di dirigere i vostri passi verso Bomarzo,
cittadina del Viterbese, posta nel Lazio nord-occidentale. Il centro storico
vale sicuramente una bella passeggiata, con il suo nucleo medievale ed i
bellissimi palazzi rinascimentali. Ma la nostra attenzione viene sicuramente
catalizzata da un luogo “misterioso” posto nelle vicinanze: il SACRO BOSCO del
Principe Pier Francesco Orsini.
Siamo intorno alla metà del 1500 e la moda dell’epoca
consiste nel far realizzare intorno alle proprie residenze dei meravigliosi
giardini (quello è il periodo di Villa d’Este con i suoi giardini, o di Villa
Lante a Bagnaia). Il principe Orsini chiama l’architetto più in voga del
momento, il visionario e fantasioso Pirro Ligorio, che nel 1552 progetta un
parco pieno di figure mitologiche e architetture impossibili. Il parco si estende in un’area boscosa, ricca di salite e
discese, quindi munitevi di scarpe adatte, zaini con acqua, forza, una buona
macchina fotografica e…..partenza!
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Le sculture che adornano il parco sono realizzate in pietra, basalto o peperino, e sbucano all'improvviso tra la vegetazione, ampliando il senso di sorpresa e di mistero che suscitano. Noi ne esamineremo insieme qualcuna, ma nel parco ce ne sono più di 30, e si potrebbe quasi organizzare una caccia al mostro con i proprio bambini!
L'attrazione del parco è sicuramente una strana casa, che fa sinceramente anche un po' girare la testa, la famosa CASA PENDENTE! Realizzata in un unico grande blocco di peperino, sta forse ad indicare l'instabilità della vita. L'uomo costruisce strutture architettoniche grandiose, ma è poi la Natura o Dio che decide se tenerle in piedi o farle crollare......
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La statua che più ha impressionato il mio cucciolo è sicuramente il gruppo di ERCOLE E CACO.
Di enormi proporzioni, racconta uno dei miti preferiti dagli antichi romani: dice la leggenda che Ercole, di ritorno da una delle sue fatiche, e precisamente dal furto dei buoi sacri di Gerione, si sarebbe fermato in una valle vicino ad un fiume a riposare mentre gli animali pascolavano tranquilli.
Durante il sonno di Ercole, il gigante Caco, ladro di bestiame che abitava su un colle vicino chiamato Palatino, scese a rubare i buoi sacri e li nascose in una caverna nei dintorni. Svegliatosi, Ercole si mise alla ricerca dei buoi, sempre più arrabbiato. Trovatoli, ingaggiò una lotta furiosa contro il gigante Caco e lo sconfisse mettendolo a testa in giù. Il mito, che qui ho semplificato per motivi di spazio, indica la vittoria della Ragione (Ercole) contro la parte istintiva e selvaggia di noi (Caco).
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La parte più divertente della passeggiata consiste nello "scoprire" nuovi mostri che si mostrano all'improvviso lungo il cammino.....anche le pietre del fiume si trasformano in animali mitologici.
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L'intento del principe Orsini e di Pirro Ligorio fu quello di stupire il visitatore, facendolo divertire ma anche ragionare sulla precarietà ed imprevidibilità della vita.
Vi salutiamo con una frase incisa vicino al gruppo di Ercole e Caco, che racchiude una grande verità:
PER PIU' NON POTER, FO QUANT IO POSSO.
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L'importante non è tanto il risultato che si raggiunge, ma fare sempre il meglio che possiamo!
Tanto altro si può vedere al parco, vi consiglierei di passarci un'intera giornata per girarvi ogni angolo con calma. Nell'area vi sono servizi igienici, una tavola calda e tutto quello che può servire a rendervi più gradevole il soggiorno!
Buona visita!
Buona visita!
Ave et atque Vale!
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