Quando i capelli diventano un problema!

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Buongiorno amiche ed amici!

Dal momento che una buona parte della mia attività professionale è attualmente dedicata ai #capelli e alle cure mediche e chirurgiche dei problemi ad essi correlati, ho deciso di dedicare una serie di post alla salute dei CAPELLI e alle cure disponibili in caso di problemi. 

fonte Pixabay

Il problema più sentito dai pazienti, ahimè senza grosse differenze di sesso, relativo alla capigliatura, in medicina-chirurgia estetica è l'ALOPECIA ANDROGENETICA (FIG. 1)(#alopeciaandrogenetica), per cui cominciamo da qui! 
Metto anche gli hashtag in modo che poi possiate ritrovare più facilmente il post se vi dovesse interessare ritrovarlo in un secondo momento, per voi o per i vostri compagni-mariti-amici-figli. 


FIG. 1: http://www.rubricanews.com/alopecia-androgenetica-cose-e-come-si-cura/

Si definisce alopecia (#alopecia) il processo di diminuzione della qualità (colore, spessore) e della quantità di capelli o la loro scomparsa. 
L'origine di questa condizione è multi-fattoriale. Diversi studi e ricerche hanno individuato almeno 4 possibili fattori scatenanti:
1. genetico, a indicare una predisposizione familiare; 
2. immunologico, che comporterebbe uno stato di diminuzione delle difese immunitarie oppure una compartecipazione di malattie a sfondo autoimmunitario;
3. nutrizionale, per carenza di proteine, vitamine o minerali dovuta a diete troppo restrittive o malattie (es. anemia);
4. psicologico, causato da stress ed eventi traumatici. 
Per valutare il grado di calvizie e la progressione della malattia si usano delle scale diverse a seconda che il problema affligga uomini o donne: scala di Hamilton-Northwood (FIG. 1), per l'uomo, e la Scala di Ludvig (FIG. 2), per la donna. 

FIG. 2: scala di Hamilton-Northwood. http://www.americanhairloss.org/men_hair_loss/the_norwood_scale.asp






Le alopecie possono essere classificate in cicatriziali (suddivise poi a loro volta in ereditarie ed acquisite), e non cicatriziali (anch'esse ereditarie ed acquisite). 
Per non rendere questo post troppo specialistico, tralascerò le forme ereditarie (sia cicatriziali che non cicatriziali) e vi descriverò le forme acquisite, che sono più comuni e conosciute. 
ALOPECIE NON CICATRIZIALI ACQUISITE
Fra le più comuni si ritrovano:
  • l'alopecia androgenetica: è la forma più frequente e conosciuta, sia nell'uomo che nella donna, e riguarda solo i capelli delle zone frontali e superiori del capo (i cui follicoli risultano responsivi all'azione degli ormoni androgeni). Frequentemente è accompagnata da un'elevata secrezione sebacea;
    • il telogen effluvium: è la forma di alopecia in cui i capelli cadono copiosamente senza formare alcuna chiazza (tipico quello post-partum, forma transitoria e ad evoluzione benigna);
    • l'alopecia areata, caratterizzata dalla presenza di chiazze glabre;
    • l'alopecia areata totale, scomparsa dei capelli in tutto il capo;
    • l'alopecia areata universale, che riguarda i peli di tutto il corpo;
    • l'alopecia psicogena: si presenta con un diradamento diffuso, relativamente più marcato nella regione centrale del frontale e del vertice e nell'area compresa tra queste; la linea di attaccatura frontale è pressoché ben conservata. Spesso associata e iperseborrea e condizioni di ansia, potrebbe rappresentare la conseguenza di una condizione di stress acuto o cronico;
    • la tricotillomania, che descrive lo spezzarsi o tirarsi volontario dei capelli, comune nei bambini e negli adolescenti. 

ALOPECIE CICATRIZIALI ACQUISITE

Tra le forme cicatriziali, le più comuni sono:
  • il lichen planopilare;
  • il lupus;
  • la pseudoarea di Brocq.
In questo caso la causa spesso è da ricondursi ad un evento traumatico, o causato da ustioni, anche di origine chimica. 
SINTOMI
Per non confondervi troppo le idee e per rendere più "leggero" questo post, mi limiterò a descrivere il quadro clinico dell'ALOPECIA ANDROGENETICA, che è la più nota e diffusa. 
L'alopecia androgenetica generalmente non si presenta con un considerevole aumento del numero dei capelli che cadono e, anzi, molti soggetti diventano calvi perdendo pochissimi capelli al giorno. Il primo segno evidente è l'assottigliamento progressivo dello stelo (definito "miniaturizzazione" in gergo tecnico), inizialmente non apprezzabile ad occhio nudo, poi sempre più palese. La perdita avviene con maggiore incidenza negli uomini (80% dei maschi), ma anche nelle donne (35% in età fertile e 50% di quelle in menopausa). 
Nell'uomo il primo diradamento si presenta di solito a livello delle tempie ("stempiature") o in alternativa al vertice, e da queste zone inizia progressivamente a diffondersi (collegando eventualmente la zona frontale superiore con quella del vertice) fino ad una calvizie parziale o totale (FIG. 4). 

Fig. 4: alopecia maschile. http://alopeciaandrogenetica.it/


Nelle donne, invece, l'alopecia comincia di solito i nelle regioni frontali, parietali e coronali mentre, almeno inizialmente, la zona della prima linea (o attaccatura) è meno interessata. In generale la forma femminile è meno aggressiva della forma maschile, portando infatti più che altro ad un diradamento dei capelli che ad una vera e propria calvizie.

Amiche e amici, mi fermo per non appesantire troppo di nozioni il post. Spero di essere stata abbastanza chiara fin qui e vi anticipo già che la prossima volta parleremo di un argomento molto più interessante: le opzioni terapeutiche che la medicina e la chirurgia estetica ci offrono in questo campo. 
A presto!
Dott.ssa Mariagrazia Croccia

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