Lamentele ordinarie di una mamma che lavora, e non.

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Sono stata una mamma casalinga (e può essere che un giorno presto o tardi ritornerò tale grazie ai nuovi bellissimi contratti che chiamare precari è un eufemismo) e so per certo che una mamma che sta a casa si fa un mazzo enorme, non retribuito, non riconosciuto e con nessuna realizzazione personale, od almeno io l'ho vissuta così. Perché nessuno ti dice brava o grande continua così quando fai solo la mamma, tutto sembra dovuto e naturale... anche quando magari non lo è affatto.


Sono stata e sono nuovamente e spero di continuare ad esserlo... una mamma che lavora e posso ancora confermare che una mamma che lavora, oltre al mazzo della mamma casalinga, si aggiunge (si aggiunge, non sostituisce) il mazzo che ci si fa al lavoro. 
Quindi dopo essere uscite più o meno esauste dalla giornata lavorativa si arriva a casa ed a nessuna faccenda domestica interessa che tu avresti solo bisogno di riposarti almeno cinque minuti, nessuna necessità dei nostri figli, giustamente, aspetta che noi tiriamo il fiato due secondi... e spesso non si riesce a finire le mille cose che questa vita ti presenta, e nell'unico giorno in cui potresti riposare, lavori nuovamente... lavi stiri, ordini, pulisci, fai la spesa e tutto il resto.


Ma non sto scrivendo grandi rivelazioni, chiunque abbia una famiglia sa che le cose vanno così, e bisogna in qualche modo farsele andare bene, nel bene e nel male, nelle gioe e nelle difficoltà seppur lamentandosi si affronta la vita di tutti i giorni ringraziando di avere la fortuna di avere una casa, una famiglia e la possibilità di lavorare.

Eppure c'è ancora la considerazione generale che "ah beata te che lavori e non stai a casa tutto il giorno, non sai che inferno" si lo so, e si moltiplica lavorando, nessuna mamma che lavora non lavora anche in casa (per lo meno non quelle con la mia stessa fascia di reddito).
E per questo io mi lamento e ne ho tutto il sacrosanto diritto, perché non avere più tempo per se, lavorare no stop tutto il giorno di tutti i giorni (in casa e fuori o con i bimbi; perché si, anche fare la madre non è affatto una passeggiata), non avere neanche un minuto per le proprie passioni, ridurre la vita sociale al minimo sindacale, e tutto questo preteso con il sorriso stampato dalla mattina alla sera non è umanamente possibile e alle volte fa davvero arrivare a livelli estremi di nevrosi.


Detto questo si va avanti (sempre lamentandosi ovvio) grazie a piccoli momenti che ti fanno ricordare quanto può essere bella la vita, ad esempio quando tua figlia rovescia un intero piatto di pasta al pomodoro sul pavimento tirato a lucido... oppure quando alla sera, mortammazzata mi sbaciucchio e mi abbraccio la mia piccola famigliola che anche se mi fa diventare matta, amo follemente.
Fonte: Mamme e lavoro



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