Chi di noi, donne nate negli anni 70/80 e dintorni, non ha un nostalgico e piacevole ricordo dei momenti di noia della propria infanzia? Che, a differenza di quelli di noia da adulto, sono in realtà più dei momenti non strutturati. In cui si è davvero liberi. Io ne ho un bel ricordo.
A me non piace l'idea di lasciare i figli a far nulla, e gradisco e mi auguro che abbiano sempre qualcosa da fare, per cui prepararsi o da attendere: palestra, gioco all'aperto, incontri con coetanei, attività ricreative varie...Ma tra il non avere nulla da fare e avere sempre tutto programmato c'è una bella differenza: ogni tanto va inserito quel tempo vuoto che ogni bambino può dedicare a fare ciò che vuole, magari ideando un passatempo dal nulla.
Il tempo vuoto può essere un momento in cui il genitore ha da fare, deve fare un lavoro non adatto o non condivisibile coi piccoli; oppure può essere un tempo in cui il bambino deve attendere un ritorno e si trova in casa d'altri familiari, ad esempio dai nonni. La cosa più naturale che viene da fare è fornire un aggeggio che li intrattenga, ma si sa, poi alla fine i giochi, alla lunga, annoiano: lasciamo esplorare le stanze (ovviamente valutando prima i possibili pericoli) in modo che siano sicure ma che i bimbi possano usare ciò che incontrano.
Cosa stimola un momento di noia? Da non confendere, però, con pigrizia o apatia...
Innanzitutto, ci si abitua a stare un po' in solitudine. In solitudine c'è quiete, tranquillità, e si è portati a riflettere. Secondo me è fondamentale anche da piccoli, avere qualche momento di raccoglimento: aiuta a stimolare la capacità di ripensare ad eventi accaduti, di collegarli, e allena a porsi e a porre domande. Una domanda profonda e sensata viene sempre dopo un momento silenzioso in cui il bambino ha potuto serenamente pensare a qualcosa.
Inoltre, il bambino è spinto dalla curiosità, osserva meglio ciò che ha intorno, e cerca di trovare negli oggetti un possibile uso o una nuova veste di un gioco che conosce già. Osserva i soprammobili, i libri, i quadretti, i pezzi di arredamento. Dopo qualche minuto di noia, almeno mia figlia grande, prova a chiedermi di accendere la tv oppure uno spuntino.
Ma ai miei rifiuti (cerco sempre di non cedere a richieste fatte per noia), vedo che entra in questo stato di grazia in cui è come se si convincesse che deve per forza trovare dentro di sè quello spirito creativo e cercare di intrattenersi da sola.
Vengono fuori, allora, quei bellissimi discorsi fantasiosi tra vecchi pupazzi o delle improvvisazioni con oggetti tipo pentole o bacinelle, oppure va a prendersi un foglio e disegna qualcosa dando uno sfogo davvero libero alla sua immaginazione.
La ritengo una cosa importantissima, anche per gli adulti; ogni tanto, lasciarsi cullare da qualche attività non programmata e che non abbia per forza un fine: oltre a rilassarci, ci permette di capire meglio i nostri gusti e le nostre inclinazioni. E di stare in compagnia dei soli nostri pensieri.
Avete anche voi necessità di questi momenti, e i vostri bimbi? Ogni tanto vi piace lasciarli, diciamo, annoiare in santa pace?
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