Oggi vorrei condividere ancora con voi una riflessione sul risparmio!
Perché a volte con dei piccoli accorgimenti, in casa, possiamo fare tanto,
risparmiare corrente e anche tempo. Ne avevo già parlato in questo articolo.
Andiamo avanti!
Comincio da una scelta che ho fatto e che mi rende orgogliosa: da un paio
di anni ho imparato l'arte del non stirare.
Un flacone di appretto che avevo preso appena sposata è ancora lì dopo anni
e anni. A un certo punto, leggendo qui e là, stendendo i panni con un po' più
di cura e appena dopo lo stop della lavatrice (lasciarli venti minuti fermi nel
cestello crea piegone resistentissime), mi sono accorta che molti tessuti hanno
un potere auto-stirante sorprendente.
Con qualche accorgimento in più, il bucato può essere gestito saltando il
noioso e dispendioso passaggio dello stiro! Stiro al massimo solo capi di una
certa eleganza o tessuto (lino, camicie per lavoro, abiti importanti).
Quali sono i primi dubbi che sorgono, quando
espongo questa mia grande scoperta? Vediamoli, in ordine dal più gettonato!
1.
E come fai??
Come faccio...faccio senza! Se i vestiti sono
trattati bene, non diventano pieguzzolati e secchi, vedi istruzioni sopra. Faccio centrifuga più soft, uso grucce per magliette e camicie, e pratico sui pezzi più
grandi o pesanti come lenzuola, jeans, la piegatura da bagnati e li lascio
qualche ora ad autopressarsi... Come per magia i capi vengono lisci lisci.
Provare per credere.
2.
Ma i vestiti li indossi con le pieghe?
Se resta qualche piegolina (molto lieve) indosso
il capo e dopo pochi minuti col calore del corpo, non si vede più nulla. Quindi
no, non vado in giro come una cenciona, non circolo con aria trasandata
3.
Ma stirandoli i capi si ammorbidiscono, senza
stirare, non rimangono secchi?
No, se non si esagera con centrifuga e con
aggiunta di ammorbidenti e detersivi superaggressivi, i capi non escono
bistrattati. D'estate mi capita che qualche capo si secchi al sole, ma passandolo
un po' con le mani va a posto. Ovvio, non può essere lasciato 3 giorni al sole.
In quel caso, o si stira o si rilava. E il risparmio non c'è più.
Ho cambiato anche il modo di usare il forno elettrico:
per dolci e preparazioni particolari, il forno va usato classicamente
dall'inizio alla fine della cottura; ma per molti altri cibi, la cottura in
forno può essere molto dispendiosa (come ad esempio per le patate in forno, o
per pezzi di carne medio-grandi).
Cosa si può fare? Adottare una tecnica mista, mezza
cottura (o anche di più) in tegame e una passata in forno. Giusto per dare quel
tocco dorato e particolare dato dalla cottura a calore diffuso.
Sicuramente accendere il forno per pochi minuti non è
un'idea molto risparmiosa in sé: ma
se, preparando una cena o un pranzo, o una piccola scorta da mettere in freezer
di qualsiasi pietanza, proviamo a sperimentare un uso del forno più di
passaggio anzichè di uso per un'ora intera o due, vedremo un bel risultato in
bolletta e il gusto delle pietanze non sarà inferiore alla tecnica classica.
Che ne pensate? Praticate anche voi qualche piccolo
accorgimento coi vostri elettrodomestici? Parliamone, commentate!
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